Curiosità
PERCHE' VAL PATERNO
La leggenda narra di una notte d'inverno dove imperversava un forte uragano e la neve continuava a cadere da diversi giorni senza tregua. Antonio il carbonaio quella sera aveva una certa inquietudine, i suoi due figli, ignari di quanto passava nell'animo del padre, dormivano serenamente. La bufera infuriava sempre più intensamente e il misero casolare tremava alla furia del vento. In fondo alla gola il vento ululava sinistramente ed al sibilio si univa lo schianto degli alberi che cadevano a fondo valle. Dopo la mezzanotte il vento crebbe di intensità nulla resisteva al suo passaggio, al suo impeto tutto veniva travolto, il povero carbonaio vegliava i bambini che dormivano tranquilli, non gli importava se la furia devastatrice gli aveva distrutto tutto ciò che aveva ma le creature, chi avrebbe vegliato su di loro se lui periva?
All'improvviso un rumore sordo nel principio, poi man mano più distinto, tende l'orecchio non v'è dubbio un grosso masso sta precipitando, si sporge fuori nella notte buia il rumore si avvicina sempre più, una ventata più forte lo travolge, un grido d'orrore, il carbonaio viene travolto e precipita al fondo valle in un tonfo di morte.
Passò la triste notte, cessò l'infernale tormenta, il sole tiepido di marzo brillava sulla candida neve, nel pagliaio del carbonaio due angioletti aprono gli occhi al sole molesto e sorridono al canto degli uccellini, non capirono nulla della tragedia che li aveva resi orfani del genitore.
A ricordo di ciò, la Valle venne chiamata VALLE PATERNO
Val Paterno è situata sotto il M. Muto e alle spalle del M.Stufo, ci si arriva da Piedimonte in circa un'ora, passando per il ponte della Falconara, oppure dalla strada di San Gregorio Matese fiancheggiando il M. Cila